Il
cuore più alternativo e passionale di Nashville, Tennessee ha una nuova voce di
cui essere fiero, un artista dalle notevoli doti che da’ il suo fattivo
contributo a quella scena ‘alternative country’ che continua a rappresentare il
meglio nell’ambito roots. Josh Gray non fa nulla di rivoluzionario o
trascendentale ma riesce maledettamente bene a riproporre quella miscela di
folk, country, rock e soul che continua ad affascinare legioni di fans legati a
quel romanticismo di strada che generazioni di musicisti hanno proposto nelle
decadi passate. “Songs Of The Highway” non poteva essere titolo più azzeccato
per queste storie infarcite di seduzione per la vita ‘on the road’ con il
proprio bagaglio di asprezze, ricerca della felicità e disillusioni e Josh Gray
si presenta con sicurezza sia nelle parti vocali che nella scelta degli
arrangiamenti, curati con il prezioso lavoro di Drew Carroll. Particolarmente
toccanti sono i momenti riflessivi ed acustici come “All Out War”, “Ghosts”,
“Woodland Rose” e “Born In Tennessee”
dove il bel fiddle di Kenzie Miracle gioca un ruolo fondamentale e
regala più di un brivido, mentre molto godibili sono quelli più ritmati e
movimentati a partire dalla accoppiata vincente che apre il disco, “Songs Of
The Highway” e “Take Her By The Hand”. “Two Hearts” ha il sapore di certe cose
di Johnny Cash e ne segue le orme omaggiando le sue radici ‘outlaw’ mentre
pimpante e fresca è “Midnight Rendezvous” a controbilanciare un mood spesso
malinconico ed intimista. East Nashville ancora una volta conferma la bontà di
una scena fortemente propositiva e consistente.
Remo Ricaldone
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