Originario
di una piccola cittadina del New South Wales, Australia, Spike Flynn è un
eccellente storyteller con profonde radici country, folk e blues, in possesso
di una vena compositiva solida e di quel fascino ‘visivo’ che rende le sue canzoni
al tempo stesso legate alla sua terra natale e all’immaginario americano. Sono
storie che vivono di emozioni acustiche degne della migliore tradizione
americana, scolpite nelle rocce desertiche e riarse dall’implacabile sole
australiano ma che potrebbero tranquillamente prendere vita nelle immagini del
Wim Wenders di “Paris, Texas” o di “Non Bussare Alla Mia Porta” o tra le righe
dei racconti di Sam Shepard. Tre dischi che in maniera crescente lo hanno posto
all’attenzione degli appassionati a partire dall’esordio intitolato “It’s
Alright”, bissato dall’ottimo “Rough Landing” che gli ha aperto molte porte
consentendogli anche di aprire i concerti di Peter Rowan e di John McCutcheon
tra gli altri. Ora “Just This Side Of Here” prosegue una strada ben tracciata
in cui le ballate, che ricordano grandi come Guy Clark e John Prine, si
dilatano spesso oltre i cinque minuti, a volte toccando i nove o dieci, senza
mai risultare stanche o infiacchite. Voce roca ed epsressiva, pickin’
chitarristico che deve molto a folk e bluegrass, armonica che fa capolino qua e
la tra le pieghe di un racconto i cui capitoli seguono una linea precisa in cui
si inseriscono dobro, fiddle, chitarre slide e anche, sorprendentemente, un
flicorno a suggello di un’originalità sempre perseguita dal musicista australiano.
Nostalgia e malinconia pervadono l’album, dall’introduttiva “Like A Breeze”
alla naturale chiusura affidata a “You’re Going To Get Through”, un lavoro che
ha i suoi punti più alti nelle intense e descrittive “Incident In The Stony
Desert” e “Nth West Country Dance Floor”, in “Father O’Connell”, “Smoke At The
River Bend” e “Minstrel Man”, poeticamente ricche e pervase da un incisivo
stile lirico. Spike Flynn merita l’attenzione di chi non si ferma alle
apparenze ma vuole scavare nel profondo delle canzoni per penetrare l’intima
essenza del poeta.
Remo Ricaldone
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