12:44

Renée Wahl - Cut To The Bone

Pubblicato da Remo Ricaldone |


La vita di Renée Wahl è stata finora intensa e piena di interessi, con la musica fino a pochi anni fa ‘relegata’ a grande passione ma non a primaria attività. Dopo una dozzina di anni in cui ha fatto parte dell’Air Force americana, ha conseguito attestati che l’hanno portata ad essere insegnante e solo da relativamente poco tempo ha abbracciato completamente la sua ‘musa’ esordendo con un album intitolato “Cumberland Moonshine”, seguito dall’ep “Sworn Secrets”, lavoro che ha ispirato il nome della sua attuale band. “Cut To The Bone” è probabilmente il disco dell’affermazione in ambito alternative country e americana, mostrando appieno le eccellenti doti interpretative e compositive di una storyteller profonda e accorata. Parte del merito è anche da ascrivere ad una produzione impeccabile nelle mani di Stuart Mathis, già con i Wallflowers e Lucinda Williams, qui nella veste anche di ispirato chitarrista. I suoni sono pregnanti ed equilibrati, essenziali e splendidamente descrittivi, perfetti per storie vigorose ed intriganti che Renée ha quasi interamente scritto, con la collaborazione di autori con cui ha condiviso le molteplici sensazioni ed emozioni della vita, qui narrate con un’intensità non comune. David Strayer alla batteria e Ron Eoff al basso formano una sezione ritmica solida e sicura, con le tastiere di Billy Livsey a dare quel tocco in più ad atmosfere già di per se piene e marcate. Nove canzoni che si incastrano perfettamente a formare un percorso poeticamente incisivo, musicalmente tra rock e radici nella migliore tradizione, interpretato da una voce eccellente, nove canzoni che vengono introdotte da quella che praticamente da’ il titolo all’album, una “ To The Bone” che conquista subito per forza espressiva. I momenti migliori a mio parere devono comunque venire e si svelano subito con la seguente “Cold Day In Memphis”, ballata midtempo sontuosa, piena di citazioni e di profumi sudisti che con “From Here To There” si aggiudica la palma di ‘highlights’ del disco. “Me Before You” regala emozioni pure, “Meds” coniuga con il suo ‘waltz time’ la migliore country music, “Six Days ‘Til Sunday” conferma una capacità di trasmettere suggestioni notevole, così come “In The Field”, altro piccolo gioiello della raccolta. Raccomandato caldamente.
Remo Ricaldone

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter