Nativo
di Chicago, Brian Johannesen è un nuovo talento della scena ‘americana’ e
alt-country che risiede ad Iowa City, Iowa dove ha piantato solide basi che ne
hanno influenzato stile ed approccio musicale. Brian si è formato ispirandosi
alla scrittura di gente come John Prine, Guy Clark e Bruce Springsteen, ha
trascorso quattro anni a Nashville dove ha studiato Music Business e
frequentato quella scena cantautorale, mentre nel corso degli ultimi anni ha
condiviso il palco con Justin Townes Earle, William Elliott Whitmore, Greg
Brown, JD McPherson e Lydia Loveless tra gli altri. “Holster Your Silver” è il
secondo sforzo discografico di Mr. Johannesen e mostra appieno quanto negli
anni sia maturato, musicalmente e a livello di testi e tematiche, andando ad
esplorare sentimenti comuni come la perdita, le ansie legate alla vita moderna
e una certa critica all’attuale panorama politico americano. La produzione è
pulita ed interessante nelle mani di Ryan Joseph Anderson che come spesso
accade da’ il suo fattivo contributo in fase strumentale (chitarre, mandolino,
steel guitar) mentre il resto dei musicisti coinvolti fanno parte della scena
artistica dell’Iowa e risultano pressochè sconosciuti ai più pur essendo molto
bravi ed ispirati. Tra ballate acustiche improntate su stilemi certamente già
sentiti ma interpretati con classe e momenti più vicini ad una country music
indipendente genuina e vera, “Holster Your Silver” si snoda attraverso nove
canzoni che formano un percorso godibilissimo che soddisferà gli appassionati
di suoni essenziali e proprio per questo sinceri. “Somewhere Down The Line”, la
cristallina “Copper Queen”, la più roca “Tired (Last Time I Saw Her)” e le
buone “Music Business Blues Breakdown”, “Fremont”, “Way Back Down There” e la
title-track sono a parere di chi scrive le cose migliori di un album da
apprezzare ‘in toto’. Brian Johannesen è un musicista che merita tutta la
nostra attenzione.
Remo Ricaldone
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