Vincitrice
nel 2018 dell’ambito premio come migliore artista ‘New Folk’ al Kerrville Folk
Festival, Sarah Morris è tra le migliori voci emergenti della scena americana
delle radici e con cinque dischi al suo attivo sta fattivamente facendosi
conoscere per ottime doti compositive ed interpretative. La cantante ed autrice
del Minnesota ha ricevuto buoni riscontri nelle classifiche di settore e ha già
avuto l’opportunità di aprire i concerti per musicisti del calibro di John
David Souther e Suzy Bogguss, sia come solista che accompagnata dai Sometimes
Guys, trio formato dal chitarrista Thomas Nordlund, dal bassista Andrew Foreman
e dalla batteria di Lars Erik Larson, band che è la base strumentale di questo
suo nuovo album intitolato “All Mine”, lavoro estremamente interessante che può
farla imporre grazie ad una notevole maturità. I suoni sono deliziosamente
elettro-acustici e mettono in risalto le narrazioni di Sarah Morris, sempre ricche
di sfumature, sempre delicate e poetiche. L’amore per i particolari, le storie
semplici di una provincia dove la natura ha ancora un peso importante per
ispirazione e fascino, i rapporti umani fondamentali per poter assaporare lo
scorrere del tempo, tutto concorre per farci apprezzare canzoni che pian piano
entrano sotto pelle e conquistano. La canzone che presta il titolo all’album,
“All Mine”, “”Stir Me Up” che assume toni lievemente più blues e soul in un
contesto comunque sempre roots, la bella melodia di “Mendocino”, tra le più
intimamente godibili, “The Promise Of Maybe” dal refrain piacevolissimo e poi
ancora le sensazioni country di “Two Circles On A Kitchen Table” bissata dalla
bella “How I Want To Love You” rappresentano il filo conduttore del disco. Il finale è affidato a due magnifiche ballate a
chiudere degnamente l’album: la scarna ed affascinante “Things You Can’t Tell
By Looking At The Picture” e quella che per il sottoscritto è la più intensa,
la conclusiva “Higher”, vera ciliegina sulla torta. Disco che è la perfetta
occasione per fare la conoscenza con il mondo musicale di Sarah Morris.
Remo Ricaldone
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