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Glenn Jones - Ready For The Good Times

Pubblicato da Remo Ricaldone |


La scena musicale di Chapel Hill, North Carolina,  strettamente legata alle cittadine di Raleigh e di Durham, è una delle più vitali e vivaci degli interi Stati Uniti con la presenza di moltissimi clubs che propongono rock, folk, bluegrass, country, jazz con una qualità notevolissima. Da quelle zone sono usciti Avett Brothers, i Whiskeytown di Ryan Adams, Tift Merritt, i Carolina Chocolate Drops di Rhiannon Giddens e tantissimi altri e Glenn Jones, musicista dall’ampia visione musicale sempre legata alle radici del più genuino suono americano, si è abbeverato a questa preziosa fonte di ispirazione ed è cresciuto notevolmente in una carriera che ora vede la pubblicazione del suo terzo disco solista intitolato “Ready For The Good Times”, probabilmente il lavoro che suggella la sua maturità di perfomer e di autore. Dodici canzoni che ne rappresentano l’essenza artistica passando dalla country music per virare verso folk e per una canzone d’autore ispirata e stimolante, fresca ed invitante. In queste canzoni è riflesso tutto il vissuto di Glenn Jones, le sue esperienze artistiche e personali con storie che risaltano per ottimo senso melodico e solide capacità interpretative con un supporto veramente azzeccato da parte di una serie di ottimi quanto poco noti musicisti del luogo, da Libby Rodenbough, splendida fiddler a partire dall’iniziale “Ripples In The Pond”, uno dei momenti di maggior bellezza dell’album a John Boulding, sensibile dobro player, fino a Jerry Brown, produttore e chitarrista di valore, a Joe MacPhail le cui tastiere donano poesia e ulteriore bellezza a molti brani, a Joseph Terrell, bravissimo a lap steel e chitarre acustiche e a Andrew Marlin, puntuale a mandolino e chitarre. Un gruppo che mostra grande versatilità e fornisce il miglior sostegno possibile al leader in una selezione in cui spiccano “Bury My Heart On Music Row” dalle inevitabili inflessioni country, la colorata “My Baby Makes Pie” che ci porta idealmente verso i suoni di New Orleans, “I’ve Got  A Voice” le cui chitarre acustiche e la tersa melodia ne fanno uno dei capitoli più accorati, l’ottima “A New Great Pyramid” ulteriore conferma delle qualità di Glenn Jones come autore, il bel duetto con Rebecca Newton di “Let’s Make Some Good Old Days”, “No Fool Like An Old Fool” dall’irresistibile sapore ‘old fashioned’ e la classica country song che da’ il titolo all’album. Momenti da sottolineare per genuinità e che rendono questo disco decisamente godibile.
Remo Ricaldone

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