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Dave Greaves - Still>Life

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Dave Greaves ha vissuto intensamente gli anni tra i sessanta e i settanta del secolo scorso dando un fattivo contributo alla scena cantutorale inglese, venendo in contatto con nomi come Nick Drake, Sandy Denny e John Martyn con cui andò in tour. Originario della cittadina di Hull ma ora residente lungo la costa del mare del nord a Scarborough, Dave Greaves ha anche all’attivo la collaborazione come chitarrista nei tour di musicisti americani che si sono recati nel Regno Unito come per esempio Bob Cheevers con cui ha stretto una bella amicizia, ricambiata dall’artista texano che gli ha prodotto questo impegnativo doppio cd intitolato “Still>Life”, un articolato e variegato excursus che ci presenta un ‘songbook’ interessante e per molti versi pregevole. Lo sforzo compositivo è decisamente gravoso, sono ben ventidue le canzoni che lo compongono, tutte originali e solo in alcuni casi scritte con l’aiuto di qualche firma esterna. Da questi racconti emerge subito il suo importante pickin’ chitarristico, un approccio disteso e ispirato frutto di una maturazione qui raggiunta in maniera completa e la vicinanza stilistica con i nomi citati in precedenza con la predilezione per ballate perlopiù acustiche di derivazione folk. Non mancano chiaramente le derivazioni americane ed il linguaggio usato spesso lo avvicina alla tradizione cantautorale d’oltreoceano, il tutto arrangiato con attenzione e sagacia. “A Piece Of This Life” introduce nel migliore dei modi il primo disco, con cenni autobiografici e una bella melodia, “Still Life With Piano” entra ancora più nel profondo con intensità ed introspezione, ragalandoci un altro momento da ricordare, mentre canzoni come “Fool’s Gold”, “Frank”, “Killing Time” e “The Desperate Hours” confermano doti compositive di buon livello. Sul secondo disco si segnalano per il loro interessante svolgimento “Phantasy” e “Sunflowers”, “The Longing For You” e “Unguarded Moment” in un incedere leggermente ‘appesantito’ da una certa ripetitività che magari avrebbe meritato un leggero sfoltimento per rendere il tutto più scorrevole. Non è facile proporre una tale mole di materiale senza incorrere nel rischio di risultare un po’ monotono. Rischio superato in buona parte per un musicista di valore come Dave Greaves.
Remo Ricaldone

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