Canadese
di Montreal, Adam Karch è profondamente innamorato dei suoni americani delle
radici e il suo stile guarda con passione e talento a quel ‘melting pot’ di
influenze che è il Sud, tra blues, country e folk. “Everything Can Change” è il
suo album numero cinque e prosegue quel dinamico ibrido di sonorità che non lo
inquadrano chiaramente in un ambito ma che lo pongono tra i più interessanti
nomi della scena nordamericana. Dotato di una eccellente tecnica chitarristica,
sia all’elettrica che all’acustica, Adam Karch è anche un bravo autore che però
non disdegna l’accostamento con il repertorio classico della musica americana e
in questo suo nuovo disco conferma queste doti consegnandoci versioni
assolutamente credibili ed interessanti di “After Midnight” di JJ Cale
(introdotta da un saggio delle sue doti di picker), di “Don’t Think Twice It’s
All Right” di Bob Dylan e di “Preachin’ Blues” di Robert Johnson. Tra gli
originali spiccano l’ispirato roots-rock di “In The Wintertime”, interpretato
con convinzione e grande bravura, “Everything Can Change”, ballata acustica che giustamente fornisce il titolo al disco,
con il passo dei classici, la rilassata “Porch Groove (Sunday Morning)” con un
altro assaggio del magnifico stile di Adam Karch all’acustica, il pieno sapore
blues di “Bitter Harvest”, la deliziosa country music di “Life” e “Fair Verona
Blues” che completa una selezione avvincente e ricca di spunti di interesse.
Remo Ricaldone
0 commenti:
Posta un commento