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Jarrod Dickenson - Ready The Horses

Pubblicato da Remo Ricaldone |



E’ un texano un po’ atipico Jarrod Dickenson, nato a Waco e ora residente a Nashville: ama i suoni del sud nella loro accezione più ampia, dalla country music al blues, dal soul al gospel, interpretandoli con una voce assolutamente splendida e con un approccio personale e ricchissimo di tonalità differenti. Ha condiviso il palco con gente come Bonnie Raitt, Don McLean e anche con i Waterboys, partecipando altresi ad alcuni dei festival più prestigiosi del circuito live come quello di Cambridge e di Glastonbury, non a caso entrambi inglesi visto che Jarrod Dickenson gode di un buon nome da quelle parti, dove ha anche inciso questo suo nuovo “Ready The Horses”, la più nitida e vibrante fotografia del suo suono e delle sue peculiarità artistiche. La nobile scuola soul legata alla Stax Records e a Muscle Shoals, Alabama, la tradizione cantautorale texana, fondamenta del più limpido ‘storytelling’ tra country e folk, la fusione di elementi apparentementi diversi in un unico eccellente mix è talento di pochi e il musicista texano riesce nell’intento di risultare sempre più che credibile, abbracciando con sicurezza i suoi più radicati amori musicali. Jarrod Dickenson riesce sempre a narrare con convinzione temi personali ed universali, duettando a volte con la moglie Claire per esempio nella intensa “Your Heart Belongs To Me” e facendosi accompagnare da uno stuolo di perfetti sidemen come Mark Edwards, sempre puntuale a organo Hammond, piano e wurlitzer, JP Ruggieri alle chitarre (elettriche, slide e steel) e, spesso, supportato da una sezione fiati che a volte ricorda la Band di Robbie Robertson e rimanda al più genuino ‘southern sound’. Le performances e la qualità della scrittura sono comunque i punti a favore della riuscita di questo “Ready The Horses”, un album che commuove e trascina, emoziona e convince in una azzeccata alternanza di tematiche. Basterebbe citare “California”, “Faint Of Heart”, “Gold Rush” e “I Won’t Quit” per renderci conto di trovarci di fronte un nome da seguire senza remore. Un disco che oltretutto cresce esponenzialmente ascolto dopo ascolto.
Remo Ricaldone

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