“The
United State” è un disco profondamente meditato, poeticamente ricchissimo e che
dà l’esatta misura del talento artistico di Justin Wells, musicista cresciuto
in Louisiana assorbendo praticamente tutto l’ampio spettro della musica delle
radici, riconsegnandocela infine dopo un percorso che l’ha visto anche appassionarsi
di rock e di psichedelia ma, inevitabilmente, tornando ad esplorare i suoni
della sua terra. La scelta delle canzoni corrisponde al cammino di ognuno di
noi, dalla nascita alla crescita, dall’età adulta alla morte, mostrando una
resilienza, un’intensità e un’ispirazione non comuni. Musicalmente qui si
trovano incroci suggestivi tra rock e radici, tra country music e soul, resi
ancora più vincenti dalla sensibilità del produttore, Duane Lundy, che ha
lavorato con Sturgill Simpson, Joe Pug e anche con Ringo Starr e da un ispirato
manipolo di musicisti pronti a dare colore alle canzoni di Justin Wells. Spesso
ci si avvicina a certe inflessioni ‘outlaw’, in altri momenti si assapora il
retrogusto dei brani della Band di Robbie Robertson, sempre nell’ottica di
creare un insieme fatto di sguardi onesti, disillusi e comunque ricchi di
speranza. Una selezione impeccabile, un gioco di squadra vincente e
coinvolgente e pagine di ottima ‘southern music’. L’iniziale “The Screaming
Song” (“It won’t be the last time I am on my own…”) presenta già uno dei
momenti più significativi del disco che prosegue con una bella serie di
gioiellini come “No Time For A Broken Heart” che rimanda alla Band con il suo
frizzante ritmo, “The Bridge” che si avvicina alle più intense ballate di Joe
Ely, “After The Fall” e “It’s All Work Out” intrise di suoni ‘black’, “Walls
Fall Down”, “Never Better e “Some Distance From It All” in un susseguirsi di
emozioni che crescono con gli ascolti. Una bella sorpresa questa, un album che
ci permette di conoscere un musicista con un carriera musicale corposa ma che
solo ora grazie al suo debutto intitolato “Down In The Distance” e a questo
“The United State” può emergere con tutta la sua forza incisiva.
Remo Ricaldone
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