Se
c’è una band che riprende con passione, rigore e freschezza i suoni che hanno
caratterizzato la gloriosa stagione musicale della Allman Brothers Band è
senz’altro, ed inevitabilmente, quella formata da Devon Allman, figlio del
compianto Gregg, da Duane Betts, figlio di Dickey e da Berry Duane Oakley,
figlio di Berry Sr., storico bassista e cofondatore del gruppo icona del
southern rock. Quella della Allman Betts band è un’avventura lungamente
meditata iniziata a fine anni ottanta durante una delle innumerevoli
celebrazioni della ABB e solo nel 2019 ha potuto materializzarsi con un debutto
ottimo inciso negli storici studi di Muscle Shoals, Alabama, quel “Down To The
River” che ha regalato ottime recensioni e quella spinta per proseguire un
discorso che riprende tutti gli stilemi che hanno contraddistinto la musica dei
fratelli Allman, tra rock, blues, lunghe cavalcate chitarristiche tinte
talvolta di jazz e soul in un insieme comunque sempre credibile ed interpretato
con vigore e senso di appartenenza ad una tradizione in qualche maniera epica.
“Bless Your Heart” è disco lungo e variegato, godibilissimo e suonato con
intensità e classe, mostrando ancora una volta che il dna non mente. Certo non
ci si devono aspettare particolari guizzi di originalità, qui si affronta il
genere cercando il più possibile di rimanere nei binari di ‘quel’ suono,
ripescando emozioni che a distanza di tanti decenni rimangono appassionanti e
coinvolgenti. Non mancano le ballate acustiche che virano verso la country
music, quelle tipiche di Richard Betts, e “Rivers Run” gioca le proprie carte
nella maniera migliore riavvolgendo il nastro dei ricordi e riportandoci a
quegli intrecci di chitarre che hanno fatto sognare generazioni di fans.
“Magnolia Road”, “Carolina Song”, “Southern Rain”, la pianistica e
introspettiva “The Doctor’s Daughter”, “Congratulations” con il suo carico di
nostalgia e ricordi, “Ashes Of My Lovers” e la lunga “Savannah’s Dream” che
ripercorre i classici strumentali della Allman Brothers Band sono solo alcuni
dei motivi per cui l’album è da consigliare, non solo ai fans di vecchia data
ma anche a chi cerca del buon roots rock, suonato come Dio comanda, con grande
grandissimo talento.
Remo Ricaldone
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