Rob
Williams è un cantautore che ama sia il folk che il roots-rock e riesce a
condensarli attraverso una visione godibilissima e a ottime capacità
compositive. Il musicista di Richmond, Virginia è al quarto disco solista nel corso
di sette anni e “Weathering The Storm, vol.1” unisce la freschezza della
melodia pop alle più intriganti radici folk e rock, ispirandosi ad alcuni dei
più bei nomi della musica americana come R.E.M., gli Hold Steady di Craig Finn,
Josh Ritter, Steve Forbert ma anche il Tom Petty più delicato e rootsy. Il
dinamismo delle sue canzoni, gli arrangiamenti dosati con cura da John Morand,
la naturale predisposizione di Rob Williams a narrare con candore anche
argomenti profondi, sono i punti di forza di una proposta veramente
interessante. Le nove canzoni che compongono il disco scorrono con naturalezza,
talvolta ponendosi in territori più rockeggianti come in “Falling Sky” o nella
bella “A Hard Time” dove si sentono inflessioni quasi ‘dylaniane’, spesso dando
voce all’amore di Mr. Williams nei confronti di folk e country. “Nameless” fa
leva sul suo voler ‘evitare la fama in favore della libertà’ ed il profilo
basso è a mio parere uno dei suoi lati vincenti. “Only Heaven Knows” farebbe
felice il compianto John Prine con le sue inflessioni country, “Long Distance”
è una melodia vincente intepretata con sicurezza e con i fiati che danno un
piacevole tocco pop/soul, l’intensità poetica è la peculiarità della lunga
“Ghostwriter (Rosie & Justin), altra storia da ricordare mentre “Good With
The Changes” è un folk-rock dal sapore quasi ‘sixties’. Motivi più che validi
per conoscere ed apprezzare un ottimo storyteller come Rob Williams.
Remo Ricaldone
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