Justin
Farren è un bravo cantautore nato e cresciuto a Sacramento, California che si è
messo in luce negli ultimi anni per una vena poetica ispirata e fresca sorretta
da un eccellente stile chitarristico. Justin ha raccolto consensi nei più
autorevoli folk festival d’America, da Kerrville in Texas a Falcon Ridge, in
quel di Hillsdale, Stato di New York proponendo una musicalità dove i suoni
della tradizione si sposano pefettamente con tonalità pop, rimanendo credibile
e appassionato lungo un percorso fatto di quattro album di cui questo “Pretty
Free” è il suo più recente lavoro. Gli arrangiamenti sono improntati verso un
minimalismo decisamente interessante in cui ogni cenno, ogni sfumatura è
intelligentemente dosata e dove un violino, un piano, l’ingresso discreto della
sezione ritmica, il ricamo di una chitarra elettrica donano colorazioni
piacevolissime. L’ironia ogni tanto fa capolino in queste canzoni ma è la
delicatezza con cui vengono maneggiate le storie che le rendono belle e
meritevoli di essere apprezzate. E’ il caso di “One More Night” dove unisce la
poetica del miglior Loudon Wainwright III a quella di un Pierce Pettis o di
David Wilcox con i quali condivide stile ed ispirazioni oppure delle notevoli
“A Little Less Time” e “Eyes Be Healed” che introducono il disco. “Two Wheel
Drive And Japanese” è più abrasiva e rockeggiante mentre con la pianistica
“How’s Your Garden Grow” c’è il sentore di certe canzoni di Graham Nash. Il
crescendo coinvolgente di “Mama”, la pregevole “Worthy Of The Sea” e “Last Year
Was The Best Year” concludono un disco la cui immediatezza è tra le doti
migliori. Justin Farren: un personaggio da conoscere per bravura e simpatia.
Remo Ricaldone
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