Dall’Arizona
un roots-rocker tra i più godibili degli ultimi tempi, grazie ad una sua vena
compositiva di ottimo livello e di una produzione cristallina come quella
fornita da Eric ‘Roscoe’ Ambel, uno che in fatto di esperienza ha pochi rivali
e che ha cucito l’abito perfetto per una serie di canzoni già rodate negli
shows in giro per il Sudovest americano e per il Messico e che suonano ora in
maniera splendida. D.L. Marble riesce a fondere lo spirito rock’n’roll ad una
visione cantautorale che lo avvicina spesso alla scena texana come ispirazione
e questo suo “One Line At A Time” lo trova ispirato cantore di quell’America di
provincia che racconta di personaggi e storie alla perenne ricerca della
propria identità con un tocco gustosamente agrodolce. Una selezione che scorre
con una naturalezza e una leggerezza assolutamente da rimarcare, con le
chitarre a dettare i tempi (e qui Eric Ambel gioca un ruolo fondamentale) e la
sezione ritmica a fornire la giusta e solida base. “Ocean Beach”, le contagiose
“Same Damn Thing” e “Tonight”, la title-track, la più riflessiva “Break Even”,
la più pimpante “Bombay” con il suo trascinante ‘train time’, la nostalgica ed
acustica “California Memory” e a fare da contraltare la dura “Better Than Me”
non fanno che confermare quanto intrigante sia la proposta di D.L. Marble, nel
solco più genuino della tradizione ‘americana’ e alt-country.
Remo Ricaldone
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