Con
cinque album all’attivo gli Esquela, roots-rock band legata al più classico dei
suoni americani, rappresenta bene quell’attitudine ‘blue collar’ che ha
contraddistinto molti musicisti dagli anni settanta in avanti. John ‘Chico’
Finn e i suoi pards tornano a ben quattro anni dal precedente disco con una
serie di canzoni costruite come inevitabilmente abbiamo visto causa pandemia,
con molti ‘overdubs’ ma con la mano solida ed ispirata di Eric ‘Roscoe’ Ambel
che ha assemblato un lavoro molto interessante ed ispirato. I temi affrontati
sono in gran parte ‘non ordinari’ con spazio a considerazioni su ambiente,
razzismo e fatti storici mentre lo stile è fresco ed accattivante, compatto e
godibilissimo. “Not In My Backyard” parla dell’ipocrisia del genere umano nei
confronti delle emergenze ambientali e climatiche, “What’s Your Problem?” e
“Three Finger Joe” rappresentano la posizione della band riguardo alle
problematiche razziali anche in riferimento alla tragica storia di George Floyd
mentre canzoni come “Wait For Me” e “Two Stones” sono due esempi di come la
storia possa essere riletta in maniera poetica e intensa. Dal punto di vista
strumentale si può godere degli intrecci chitarristici curati ottimamente anche
grazie a Mr. Ambel, protagonista nelle registrazioni come nella produzione,
affiancato da Brian Shafer e Matt Woodin, Becca Frame a rendere ancora più
variegate le armonie vocali, altro punto di forza dell’album. Un disco questo
che nonostante le difficoltà logistiche rappresenta un importante tassello
della produzione di una band che magari non rivoluzionerà il rock americano ma
lo presenta con estrema passione e bravura.
Remo Ricaldone
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