Nolan
McKelvey è da molti anni sulle scene americane, quasi un quarto di secolo
caratterizzato da una continua ricerca basata sui suoni cantautorali legati a
folk e country, dapprima in Arizona ed in California, in seguito a Boston dove
ha ricevuto moltissimi consensi e poi nuovamente in Arizona dove evidentemente
ha lasciato radici e affetti. Voce fresca e ispirata, un bel tocco
chitarristico e una scrittura che tocca le corde più intime e personali che
specialmente in questo suo “Into The Silence” raggiungono maturità e notevole
afflato poetico. Ed è proprio nel silenzio dell’Orpheum Theatre di Flagstaff,
Arizona, necessariamente vuoto in piena emergenza pandemica, che Nolan McKelvey
ha intepretato queste canzoni dal taglio acustico con l’accompagnamento del
violino di Megyn Neff e del basso di Tim Hogan in un percorso veramente
affascinante che va a ripescare suoi
brani inediti del passato. La bellezza delle melodie e l’abito semplice
ma perfetto nella sua nitidezza fanno di questo album il consigliato viatico
alla musica di Nolan McKelvey, certamente sconosciuto qui da noi ma
assolutamente meritevole di essere apprezzato. Nello stesso periodo Nolan
McKelvey ha pubblicato un ep con il collega ed amico Ron James intitolato
“Songs Of Hope”, lavoro dai suoni più ‘pieni’ ed arrangiati e con un sapore più
pop che ha il grosso merito di focalizzare la propria attenzione nei confronti
dei bambini colpiti da gravi patologie, dando il proprio contributo in fatto di
speranza, forza e gioia. “Songs Of Hope” con “Into The Silence” forniscono due
facce artistiche ad un musicista sensibile e ispirato le cui gesta sogno degne
della più ampia condivisione.
Remo Ricaldone
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