17:36

Paul Benoit - Beautiful Lies

Pubblicato da Remo Ricaldone |


E’ da almeno un ventennio che Paul Benoit è protagonista della scena di Seattle con la sua eclettica canzone d’autore che prende spunto dal folk ma anche dal blues, ispirato spesso dalle tinte scure di un Townes Van Zandt per esempio e dalle inflessioni urbane di un Elliott Murphy. “Beautiful Lies” è un lavoro molto curato pur in un veste essenziale e poetica, interpretato da una eccellente serie di musicisti che da anni fanno parte della scena indipendente della città dello Stato di Washington e che hanno già un nome apprezzato tra gli addetti ai lavori. Le tastiere di Ron Weinstein, il violino ed il mandolino di Noah Jeffreys, le voci femminili che duettano in più di un brano con il protagonista, da Amilia K. Spicer a Michelle McAfee sono valore aggiunto ad una manciata di brani che prendono in esame i rapporti interpersonali di questi anni difficili. La splendida apertura affidata a “Cactus Met The Sky”, le fascinazioni folk di “Delirium”, “Saddest Eyes” vero gioiellino, “Let’s Pretend We’re In Love” con le sue inflessioni ‘bluesy’, la più rockeggiante “Black Crow” che mi rimanda a certe cose dei Green On Red, “Smoke” e la country music dietro l’angolo sono a mio parere le canzoni che si faranno ricordare a lungo e che rendono “Beautiful Lies” un capitolo importante nella carriera di Paul Benoit, oltre all’occasione migliore per conoscere la sua musica.

Remo Ricaldone

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter