Dana
Cooper è un eccellente cantautore nato a Kansas City, Missouri che ha
attraversato nelle decadi scorse le strade della musica delle radici con grande
bravura ma con alterne fortune. C’è stato il periodo californiano a Los Angeles
dove nel lontano 1973 debuttò con un album per la Elektra dove appariva la più
classica sezione ritmica della West Coast, Russ Kunkel alla batteria e Leland
Sklar al basso e poi Al Perkins e Jim Gordon, quello texano dove, a fine anni
settanta invitato da Shake Russell, fece cose egregie dividendosi tra Houston e
Austin e i legami sempre più forti con la Nashville delle produzioni
indipendenti in ambito country. Dana Cooper è apparso ad Austin City Limits, ha
calcato i palchi del Kerrville Folk Festival e di Mountain Stage mentre molte
sue canzoni finivano nei repertori di molti suoi colleghi. A distanza di
qualche anno dal precedente disco eccolo riapparire con un lavoro estremamente
godibile, probabilmente uno dei suoi più intensi per maturità compositiva e per
una freschezza vocale e di arrangiamenti mai scontata. “I Can Face The Truth”
ha nel dna la country music più genuina, spesso intrecciata ai suoni ‘sixties’
con il ‘jingle jangle sound’ di byrdsiana memoria (come in “Upside Down Day”) e
fascinazioni pop a rendere il tutto molto, molto affascinante e scorrevole.
Molti sono i musicisti che appaiono anche solo per un breve ‘cameo’ a tributare
il giusto omaggio al songwriting di Dana Cooper, dall’ottimo Tim Lorsch a Kim
Richey e Maura O’Connell che prestano le loro magnifiche voci in una selezione
che ha veramente pochi momenti in cui si tira il fiato. “Always Old Friends”
apre con la cristallina bellezza di una melodia che lascia il segno e fissa il
mood di una selezione che ha molte frecce la proprio arco, da una versione
sontuosa del classico di Hank Williams “I’m So Lonesome I Could Cry” alla title
track “I Can Face The Truth”, a “Laughing And Crying”, la più rockeggiante
“Bluebird” e ancora la nostalgica “Summer In America”, canzoni che mostrano
tutta la grande umanità del nostro e rimarcano radici solide e profonde.
Caldamente consigliato.
Remo Ricaldone
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