L’ormai
lunga carriera di Eliza Gilkyson iniziata nel 1969 e costellata di dischi
sempre importanti per il suo linguaggio poetico maturato grazie ad un nobile
dna (lei è figlia del grande storyteller Terry Gilkyson e sorella di Tony
Gilkyson protagonista delle notti di Los Angeles con i Lone Justice e gli X) si
arricchisce di uno dei capitoli più intensi ed intriganti intitolato “Songs
From The River Wind”. L’album è un sontuoso affresco dedicato con profondo
amore al West, scevro da ogni retorica che spesso ha accompagnato i racconti
del genere, privilegiando una narrazione essenziale ed asciutta come i
magnifici luoghi raccontati, sottolineando ad ogni nota melodie ed emozioni che
rimangono nel cuore. La cantautrice ora residente a Taos, New Mexico (ma nata a
Los Angeles e vissuta per lungo tempo in Texas) assembla un repertorio ricco di
efficace sensibilità andando a riprendere melodie tradizionali e aggiungendo ad
esse brani originali che si fondono in un ‘unicum’ di rara bellezza. Ad
accompagnarla in questo viaggio nei luoghi più belli e nei ricordi più cari c’è
un trio di grandi esperti dei suoni roots, Don Richmond, produttore e ispirato
strumentista alle prese con una serie incredibile di strumenti a corda e anche
ad accordion, armonica e percussioni, Rod Taylor e Jim Bradley che prestano le
loro voci sotto il nome di The Rifters, mentre appaiono in preziosi ‘cammeo’
Warren Hood al fiddle, Kym Warner al mandolino e Michael Hearne alla chitarra.
Una serie di gioiellini tradizionali vengono riletti aggiungendo nuove liriche
da parte di Eliza Gilkyson e così tornano a risplendere brani come l’inziale,
magnifica, “Wanderin’”, “Colorado Trails” e “Buffalo Gals”, mentre altrettanto cristalline
sono le melodie di “At The Foot Of The Mountain” scritta a quattro mani con John
Gorka, “Bristlecone Pine” dell’ottimo Hugh Prestwood, autore per molti grandi
cantanti di Nashville e “Before The Great River Was Tamed” dei Rifters.
Notevole è anche il contributo compositivo di Eliza Gilkyson che firma la
frizzante “The Hill Behind This Town”, “Charlie Moore” uno dei capolavori del
disco a mio parere, “Wind River And You” e “Don’t Stop Loving Me” per citare
qualche titolo di un album struggente e profondamente sentito. Certamente uno
dei suoi lavori più intimi, personali ed affettivamente intensi.
Remo Ricaldone
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