Inglese
di Londra ma residente a New York dal 2007, Rupert Wates ha già inciso la
bellezza di dieci dischi e si è messo in luce grazie alla partecipazione ad
alcuni dei più importanti festival americani dedicati ai suoni roots come in
particolare il Kerrville Folk Festival nella bellissima zona centrale del Lone
Star State. E’ specialmente con i suoi due ultimi dischi, il precedente
“Lamentations” e questo “For The People” che ha maggiormente focalizzato una
proposta di livello eccellente, prettamente acustica e con una pregevolissima
ispirazione folk, raggiungendo un’invidiabile maturità compositiva e
strumentale. Il suo notevolissimo stile chitarristico e l’approccio vocale non
può che ricordare le cose acustiche di Richard Thompson e il lato folkie di John
Martyn e di Nick Drake, paragoni certo scomodi ma che calzano a pennello per
quanto riguarda le canzoni contenuti in questi due album. “For The People” è
incentrato specialmente sul suo retaggio britannico con godibili riferimenti
alla tradizione e un’eleganza e una grazia veramente difficile da incontrare in
questi anni. Talento puro il suo che in questo caso viene dedicato alla
celebrazione dell’umanità nei suoi aspetti più positivi, con storie che parlano
di vite ordinarie ma sempre degne di essere raccontate attraverso atmosfere
senza tempo e con arrangiamenti tanto scarni quanto affascinanti. “For The
People”, “Oh Captain”, “The North Road”,
“To The Sea”, “Thirty Thousand Guineas (A Smuggler’s Tale)”, la conclusiva “The
Dance Of Joy” sono alcuni momenti da sottolineare per gusto melodico,
fingerpicking meraviglioso e vocalità accattivante. Un disco, questo “For The
People”, che regala emozioni cristalline e limpide privilegiando semplicità e
purezza.
Remo Ricaldone
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