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Family Shiloh - At The Cold Copper Ranch

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Partiti come duo a fine anni novanta, Colby e Kimberly Pennington hanno trasformato il loro percorso musicale in un ‘affare di famiglia’, aggiungendo a mano a mano i figli (ben cinque!), i nipoti e altri membri fino a raggiungere un ampio ventaglio strumentale che per ora raggiunge i sette elementi. Il loro è un appassionato tributo alla musica texana, fulcro di una proposta che abbraccia country, folk, western e honky tonk, riconsegnato al pubblico con estrema freschezza e bravura. Dopo tre dischi e innumerevoli concerti concentrati in particolare nel Texas centrale, Family Shiloh torna con un album che prosegue una via intrapresa con sicurezza e talento, avvalendosi della classe di musicisti come Mickey Raphael, leggendario pard di Willie Nelson e protagonista di mille e mille sessions, di Marty Muse alla pedal steel guitar, di Paul Glasse al mandolino e di Billy Horton al contrabbasso tra gli altri. “At The Cold Copper Ranch” è il risultato di sessions naturalmente rivolte a ricreare il più classico suono texano, nella più pura e sincera tradizione, partendo dal cristallino western-style di “Cold Copper Theme” per poi proseguire con l’eccellente “(It’s Gonna Be A) Longhorn Day” dal coinvolgente refrain, le gustose chitarre ‘twangy’ di “Dunn Lucky Dice”, la bella performance vocale  di Kimberly Pennington nella sinuosa “Kansas” e la delicata “In Lieu Of You” con l’armonica di Mickey Raphael. Un ottimo inizio che viene confermato da una grande spontaneità e immediatezza nel corso delle successive dieci canzoni, legate dal filo comune di un amore per radici country ormai confinate solo nelle comunque molte produzioni indipendenti in giro per l’America. La deliziosa “Look At All Of Them Cows”, l’acustica e nostalgica “Cold Copper Call”, la country music venata di rock della brillante “Delta Lucky Ace” (altro tributo al cuore del Lone Star State), “Burnet County Backroads” dalla melodia ricca di sfumature appassionanti e con il bel mandolino di Paul Glasse, le tonalità bluesy di “No 4C Blues” e la pianistica “Come With Me” danno l’esatta idea di quanto sia accattivante e variegato il suono di una band che merita tutta la nostra attenzione.

Remo Ricaldone

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