Tra
le più belle voci della scena acustica tra folk, radici appalachiane e country
music, Mary James, in arte Mean Mary è in questo 2022 attivissima. Questo
“Portrait Of A Woman (part 1)” inaugura un dittico che si completerà a
settembre, mentre nel mese di agosto ci sarà spazio per il ‘side project’ della
banjoista in versione più elettrica in compagnia dei Contrarys con un ep
intitolato “Hell & Heroes vol.1”. Le radici appalachiane, il fascino di
certe sfumature irlandesi, la forza espressiva e l’ironia profuse in questo
album confermano quanto di buono era stato proposto in una discografia spesso
superiore alla media e ancora qui da noi incredibilmente ignorata,
sottolineando il calore, la ricchezza e la profondità di una voce che dalla
critica è stata paragonata a quelle della magnifica cantante folk inglese June
Tabor e a Amy Winehouse, fondendo in modo mirabile le sensibilità di due
personaggi così diversi. Qui c’è la ricchezza letteraria delle storie tradizionali
create unendo il passato ed il presente in maniera straordinariamente poetica,
spesso con la collaborazione compositiva della madre Jean e quella strumentale
del fratello Frank James alle chitarre. In primo piano comunque c’è sempre il
banjo di Mean Mary, vero fulcro e punto nodale di queste canzoni che formano un
lavoro di estremo fascino. “Cranberry Gown”, la luminosa melodia di “No Man’s
Land”, la nostalgia insita in “A Kiss Can Hide Two Faces” con un ritmo che ci
porta a metà strada tra il fado portoghese e il tango argentino risultando tra
le più originali del disco, nobilitano la prima parte di “Portrait Of A Woman”
dipingendo un ritratto limpido e brillante della musicista nata in Florida ma
che ha vagabondato per gran parte del sudest americano. “Only Time To Pray” è
affascinante per come si intersecano il picking banjoistico e il tocco intenso
al violino, entrambi nelle mani di Mary, “Big Tour Bus” vede la nostra alla
chitarra acustica, con il fratello a duettare e a ricordare gli innumerevoli
spostamenti per suonare in tour, “Bette, Come Back” getta un ideale ponte tra
Irlanda e Appalachi con forza ed intensità, “Butterfly Sky” è uno strumentale
(Mary James a violino e chitarra acustica) caratterizzato da una pura poesia
come evocato già dal titolo, anticipando il finale affidato a “Clouds Roll By”,
ballata tra folk e country leggera e cristallina, degno commiato aspettando la
seconda parte di questo nuovo progetto di Mean Mary.
Remo Ricaldone
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