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Su Andersson - Brave

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Dopo il bell’esordio ‘americano’ con le affascinanti train stories, la svedese Su Andersson prosegue con bravura sulla strada tracciata da alcune delle migliori storytellers d’oltreoceano come Mary Gauthier, Rosanne Cash, Lucinda Williams e Robyn Ludwick. Ognuno di questi personaggi hanno infatti lasciato un’impronta visibile sulla scrittura e sull’atteggiamento di Su Andersson che in questo suo secondo album intitolato “Brave” cerca di diversificare attitudini e messaggi dando sfogo ad un talento notevole. Dieci canzoni sul filo del confine tra radici, rock  e pop, intepretate con limpida delicatezza e poesia, accompagnate con garbo da un manipolo di ottimi musicisti svedesi tra cui è doveroso citare Jonas Abrahamsson che oltre a sedersi dietro ai tamburi si dimostra anche talentuoso pianista (suo è il magnifico lavoro nell’iniziale “Japanese Tea”), Ryan Edmond che dona un tocco ‘jazzy’ con la sua cornetta alla bella “Bread And Butter”, Henning Sernhede eccellente ai molti strumenti a corda in buona parte del disco e Wendy McNeill che ravviva la melodia della title-track “Brave” con la sua fisarmonica. “Northern Light”, “Southern Belle”, “Turquoise And Rust”, la pianistica “Echoes” danno poi l’esatta misura di un’artista capace di condensare doti non comuni al servizio di un suono che potremmo comunque definire ‘americana’ con tutte le limitazioni di un tremine così ampio nel suo significato. Su Andersson ha cominciato tardi a fare musica ma è sulla buona strada per imporsi come una delle migliori voci del genere, almeno qui in Europa. Merita assolutamente ascolti ed apprezzamenti.

Remo Ricaldone

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