Dietro
al nome Westen Express ci sono due musicisti texani, Phill Brush e Stephen
Castillo, il primo originario della splendida Hill Country nel centro dello
Stato, il secondo invece proveniente dall’affascinante East Texas. Entrambi
forti appassionati di quella country music che fa riferimento ai classici del
genere, da Hank Williams Sr. a Willie Nelson passando per Alan Jackson e George
Strait, hanno da circa quattro anni costruito un suono decisamente interessante
che pesca si dalla tradizione ma che non tralascia la modernità con l’aggiunta
di cenni pop, mexican, gospel e outlaw. A tirare le fila in studio c’è
l’esperto John Evans, già con Hayes Carrl e Corb Lund tra gli altri, che cuce
con grande bravura arrangiamenti che sottolineano efficacemente le personalità
e le sfumature di una coppia affiatata e talentuosa. “Honky Tonk Saints”,
dedicata a James White, indimenticato ‘deus ex machina’ del mitico Broken Spoke
a Austin, apre con gusto una selezione breve (poco meno di mezzora) ma
decisamente soddisfacente per chi ha seguito negli anni le molte bands che
hanno nobilitato il suono texano, concorrendo a porre il Lone Star State quale
importante punto di riferimento per quanto riguarda la musica delle radici.
“Flower Of The Rio Grande” è un altro dei punti di forza dell’album in cui
emergono le tonalità ‘di confine’, peculiarità texana, mentre “You And Me And
The Neon” ripercorre i temi cari come le lunghe serate nelle tradizionali
dancehalls tra buona musica e immancabili fiumi di birra. “Trust Me, You Can
Trust Me” si pone nel solco più classico della country music texana con il suo
ritmo cadenzato ed irresistibile, “Leyenda”, “Lovin’ You For A While” e
“Quesadilla Mamacita” riattraversano il border con i loro colori nostalgici ed
intensi, con “Last Apology” e “Emptying Me” a completare un disco molto
positivo consigliato a chi ha un debole per quello che propone il Lone Star
State.
Remo Ricaldone
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