Non
è semplice inquadrare la musicalità, avvolgente e ricca di calore, del
californiano Dan Navarro, per anni con il pard Eric Lowell a formare un duo
dalle grandi capacità artistiche. Echi pop, un tocco soul, canzone d’autore tra
country e folk, una penna la sua capace di evocare luoghi e situazioni
affascinanti che si materializzano attraverso queste sue nuove dieci canzoni
che compongono “Horizon Line”, naturale seguito dell’ottimo “Shed My Skin”. La
scelta del produttore prima di tutto, quel Jim Scott già più volte impegnato
con parecchi album di Lowen & Navarro e poi con Tom Petty, Wilco e Neal
Casal per citare i nomi più importanti, azzeccata per condivisione di visione
musicale e un manipolo di esperti sidemen a partire da Doug Pettibone alle
chitarre, Taras Prodaniuk (in tutti i primi album di Dwight Yoakam) al basso,
Michael Jerome già dietro ai tamburi per Richard Thompson e l’immancabile Phil
Parlapiano alle tastiere che forniscono l’ideale supporto strumentale. Il resto
lo fa la bravura compositiva di Dan Navarro, apprezzata da innumerevoli
colleghi e dai produttori di serie tv che frequentemente hanno inserito suoi
brani nelle varie puntate. “Horizon Line” è quindi un efficace ‘diario di
bordo’ che ci fa viaggiare nel suo mondo musicale, abbracciando le varie
influenze e riconsegnando un sound ricco ma mai ridondante. “Come And Find Me”
è una superba soul ballad nella migliore tradizione sudista, “Hopeful Hearts”,
“Tar Pit” e “Oklahoma Skies” si avvicinano a certo country-folk, le prime
due caratterizzate dal violino e dal fiddle di Aubrey Richmond mentre il resto
dell’album gioca su intrecci di stili sempre avvolgenti e ricchi di calore.
“Horizon Line” è la conferma di un personaggio che si è ripreso meritatamente,
soprattutto con questi ultimi due dischi, uno spazio di rilievo nella scena
cantautorale americana.
Remo Ricaldone
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