Discretamente
noti nei circuiti country della California meridionale, gli Old Californio da
anni propongono una ricetta fatta di suoni essenzialmente acustici legati alle
radici e maturati attraverso la passione per i classici, passando per gli
incontri tra il folk e la country music ed il rock degli anni sessanta e
settanta. A guidare la band ci sono Rich Dembowski e Woody Aplanalp le cui
chitarre, le voci e le doti compositive sono le peculiarità sulle quali sono
stati costruiti gli album precedenti. “Old Californio Country” è lavoro
brillante e particolare e si basa soprattutto su materiale altrui, con soltanto
tre originali. Il batterista Justin Smith, il tastierista Jon Niemann ed il
bassista Kip Boardman, con l’aggiunta del nuovo membro Paul Lacques, ex I See
Hawks In LA a chitarre e dobro, sono veterani della scena roots californiana ed
il loro affiatamento risulta tra le qualità migliori di un disco decisamente
piacevole e scorrevole, con un scelta interpretativa non sempre semplice vista
la grande notorietà di molti brani. Prova che si può dire superata con
brillantezza pur non risultando di rivoluzionaria appariscenza. Canzoni come
“Willin’” (Lowell George), “Because” (Lennon-McCartney), “Speed Of The Sound Of
Loneliness” (John Prine), “Wild Horses” (Jagger-Richards), “Lotta Love” (Neil
Young), “Stuff That Works” (Guy Clark) e “Lonesome Fugitive” (Merle Haggard)
hanno bisogno veramente di poche presentazioni e qui ricevono un trattamento
onesto e sincero tale da evitare paragoni scomodi. E’ Proprio l’approccio
semplice e talvolta ‘low-fi’ ed artigianale a contribuire a rendere il disco
simpaticamente attraente, dando fiducia ad una serie di musicisti come gli Old
Californio che fanno dell’amore per i suoni roots la loro missione e ragione di
vita.
Remo Ricaldone
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