Attivo
nell’industria discografica da anni come autore, produttore e A&R per un
certo periodo con la Atlantic, Wyatt Easterling ha focalizzato da qualche tempo
la propria attività dedicandosi in prima persona ad una carriera come
cantautore facendo tesoro delle molteplici esperienze accumulate. Il suo è un
intreccio di country, folk, pop e ‘adult contemporary’ che vede in questo “From
I Where I Stand” lo sviluppo di temi interessanti ed ispirati. Dotato di una
buona facilità di scrittura e di una voce piacevole e modulata, Wyatt
Easterling ha giocato le proprie carte al meglio costruendo una selezione
solida e duttile, meditata a lungo anche a causa dell’inevitabile stop imposto
dalla pandemia che in questo caso gli ha permesso di mettere a punto un lavoro
curato fin nei minimi particolari, senza però perdere in immediatezza.
Personalmente in certe canzoni vengono a galla similitudini con James Taylor
con il quale sono condivisibili calore vocale e momenti elettro-acustici come
ad esempio nella cristallina “This Old House”. In un insieme decisamente coeso
dove non ci sono particolari cambi di marcia, spiccano senza dubbio la canzone
che da’ il titolo al disco, “From Where I Stand”, “Where This River Goes” e
“Bigger Than Dallas” alle quali va la palma delle più coinvolgenti secondo chi
scrive, “Throw Caution To The Wind” e la conclusiva “Traveling Light”,
eccellenti esempi di un songwriting maturo e pulito. Wyatt Easterling ha così
confezionato un prodotto certamente non rivoluzionario ma che al proprio
interno conserva più di un momento da ricordare e che merita l’attenzione di
chi riserva importanza alle emozioni semplici ma proprio per questo vere.
Remo Ricaldone
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