18:18

Craig Bickhardt - Outpourings

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Dai club di Philadelphia alla west coast passando per i migliori salotti nashvilliani: quella di Craig Bickhardt è stata una carriera piena e soddisfacente che ha incrociato la più ispirata canzone folk (quella dei vari Tom Rush, Eric Andersen e Gordon Lightfoot, tre giganti che hanno fatto da ispirazione costante al suo lavoro) e la country music più genuina e sincera. Autore apprezzato, vocalist estremamente modulato, un pickin’ chitarristico dai toni pieni e solidi, personaggio dalle doti limpide che ne hanno accompagnato dagli anni settanta il lavoro, Craig Bickhardt è tornato da qualche anno ‘a casa’ nella nativa Pennsylvania per produrre dischi dall’alta qualità melodica mettendo a frutto un’esperienza compositiva di primissimo livello (le sue canzoni negli anni sono state interpretate da gente come Ray Charles, Johnny Cash e Alison Krauss tra gli altri)  e questo “Outpourings” che arriva a quattro anni di distanza dal precedente “Home For The Harvest” lo presenta più in forma che mai. Un disco dalla struttura essenzialmente acustica nobilitato dalla ricerca costante di diffondere un messaggio di accoglienza, empatia e speranza di cui abbiamo un forte bisogno, raccontato con una naturalezza disarmante e rilevante dal punto di vista poetico. Per inciderlo Craig Bickhardt è sceso a Nashville dove si è sempre trovato perfettamente a proprio agio e si è affidato al genio e alla perizia di una serie di eccellenti sidemen come John Mock alla chitarra, al pennywhistle e all’harmonium, a Byron House al contrabbasso e  Pete Wasner alle tastiere, con il supporto importante dell’ex Poco Tom Hampton, del bravissimo Bill Miller, musicista di origine nativa con il suo ‘Native American flute’ e Michael G. Ronstadt (nipote della più celebre Linda) al cello. Ne escono fuori tredici vignette evocative e ricche di umanità che fotografano uno storyteller dalla splendide doti, tredici momenti che compongono un insieme che accarezza l’ascoltatore e gli infonde sentimenti e vibrazioni positive senza mai risultare retorico o stucchevole, da “Breaking The Bread” a “I Live For This” che aprono e chiudono il disco, passando per “Hills Of Geronimo”, “Emerald Eyes”, “Steal Home (Letter To Curt Flood)” e “China Blue”, giusto per fare qualche esempio. “Outpourings” è comunque un album dotato di grande coesione e compattezza, doti che ne fanno lavoro altamente consigliato.

Remo Ricaldone

 

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter