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Afton Wolfe - Twenty-Three

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Afton Wolfe aveva debuttato nel 2021 con “Kings For Sale” un disco che aveva sorpreso e colpito per la capacità di raccontare un profondo sud spesso alternativo alla narrazione e alla percezione corrente, unendo diverse sensibilità con un racconto dai toni ‘dark’ tra il gospel ed il blues da una parte e la country music e le sonorità ‘swamp’ dall’altra. Con una voce da più parti collocata tra Tom Waits e il Van Morrison ‘americano’ dei primi anni settanta, il musicista nato nella piccola cittadina di McComb, Mississippi e cresciuto nei luoghi storici della musica lungo il corso dell’omonimo fiume, da Meridian (dove nacque Jimmie Rodgers) a Hattiesburg e a Greenville ha assorbito tutto lo scibile della musica americana, senza farsi problemi nel mescolare radici ‘bianche e nere’ e a rileggere con spirito personale il tutto, dando vita ad un suono estremamente contemporaneo ed affascinante. Pur nella sua estrema brevità, “Twenty-Three” non fa che confermare la crescita interpretativa di Afton Wolfe, mostrando di avere anche notevoli doti compositive in un lavoro che cresce esponenzialmente con gli ascolti ed entrando stabilmente nel cuore di chi non crede e non ha steccati mentali. Si inizia con una “Cry” che affonda le proprie radici nel più puro e classico Memphis soul, interpretata con incredibile passione affidandosi ad un arrangiamento in cui fiati e cori femminili fissano le coordinate, mentre con la seguente “The Moon Is Going Down”, nostalgica e toccante, si ha la sensazione di ascoltare un Tom Waits nato e cresciuto con la country music nel cuore. “Truck Drivin’ Man” dall’andamento misterioso e scuro si muove tra rock e radici con l’ispirato violino di Rebecca Weiner Tompkins a ricordare il Mellecamp degli ultimi anni, “So Purple” annerisce nuovamente le atmosfere in un sinuoso ‘melting pot’ che rimanda ai migliori Neville Brothers e a quell’incredibile ‘fabbrica di suoni’ che ha fatto di New Orleans una delle grandi città musicali americane. “Late Nite Radio” è ballata notturna sofferta ed evocativa che unisce country, rock e soul in uno dei momenti più emozionanti del disco, con ancora il ricordo del miglior Van Morrison grazie agli interventi di fiati e al continuo lavoro di piano, un bravissimo Chad Stuible. Disco camaleontico e intrigante, degno seguito, seppur nella sua brevità, di un debutto da ricordare.

Remo Ricaldone

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